COME SI RIVALUTANO I CONTRIBUTI VERSATI (SISTEMA CONTRIBUTIVO)
a cura di Marco Perelli Ercolini
I contributi accantonati sono rivalutati ogni anno, in base alla media mobile quinquennale della crescita della ricchezza nazionale, ovvero all’incremento del Pil nominale, che comprende anche il
tasso di inflazione che si registra anno per anno.
Anno |
Tasso di capitalizzazione |
Rivalutazione Montante al |
2018 |
1,005205 |
31.12.2016 |
2017 |
1,004684 |
31.12.2015 |
2016 |
1,005058 |
31.12.2014 |
2015 |
1,000000 |
31.12.2013 |
2014 |
1,001643 |
31.12.2012 |
2013 |
1,011344 |
31.12.2011 |
2012 |
1,016165 |
31.12.2010 |
2011 |
1,017935 |
31.12.2009 |
2010 |
1,033201 |
31.12.2008 |
In base a quanto emerge dalla tabella, il capitale depositato presso l’Inps ha dei rendimenti molto bassi, che hanno toccato il fondo relativamente all’anno 2015 (nessuna rivalutazione del capitale maturato al 31 dicembre 2013), e che stentano a riprendersi.
La pensione contributiva è bassa non soltanto per la scarsità del rendimento del capitale, ma anche e soprattutto a causa dei coefficienti di trasformazione, ancorati alle così dette speranze di vita. Più aumenta la vita media più diminuiscono i coefficienti di trasformazione.
I coefficienti di trasformazione del 2019 sono notevolmente ridotti, rispetto a quelli del triennio 2016-2018, con corrispondenti riduzioni dell’assegno.
A loro volta, i coefficienti del triennio 2016-2018 sono stati ridotti rispetto ai coefficienti precedentemente vigenti, e così via, con un peggioramento continuo che va di pari passo con l’innalzamento dell’età pensionabile.
pubblicato il 10/06/2019