LETTERA APERTA CONFEDIR – DIRSTAT – FEDERSPEV all’On. Di Maio
“FINANZIAMO IL REDDITO DI CITTADINANZA CON LE PENSIONI D’ORO”
La dichiarazione rilasciata alla stampa il 29 agosto è sconcertante, demagogica e allarmante. Infatti l’On. Di Maio dovrebbe sapere – perché gli è stato spiegato “de visu” – che, depauperare ancora le pensioni (appena sopra il limite della decenza), produce l’effetto “tizzone”, perché, una volta bruciato il legno, sparisce anche l’Irpef che lo Stato incassa, (insieme ad altri balzelli) sulla pensione originale, e parimenti, spariscono gli effetti sociali collegati a tali trattamenti pensionistici (su tutti: quali aiuti ai familiari dei pensionati), con contrazione dei consumi, effetti negativi per l’IVA e via dicendo.
A questo punto cosa si vuole “ridistribuire”? Senza considerare che, le “cosiddette” pensioni d’oro di 2500-3000 euro lordi mensili, non sono il classico “pozzo di San Patrizio”.
È mai possibile che, ai nostri parlamentari, soprattutto a quelli giovani, non venga mai in mente di recuperare risorse con una seria lotta all’evasione fiscale?
E’ noto all’onorevole Di Maio che 19 milioni di contribuenti dichiarano meno di 15 mila euro all’anno e tantissimi dichiarano meno di 8.000 euro annui, evadendo il Fisco e ricevendo in cambio, perché nella grande maggioranza finti poveri, 42 miliardi di beni sociali (benefit) quali esenzioni da ticket “sanitari”, scolastici e sui mezzi di trasporto…
E’ noto altresì all’Onorevole Di Maio che 10 milioni di contribuenti non sono soggetti Irpef? Il totale di questa evasione, certificata dalla Corte dei Conti, si aggira sui 160 miliardi di euro, comprensivi di riciclaggio, tangenti ed altro.
Possibile che l’On. Di Maio insista sulla scellerata proposta – accettata, senza riflettere, anche da altri parlamentari e politici vari – di istituire un reddito di cittadinanza del valore di 780 euro al mese? E che non si renda conto che tale elargizione produrrebbe effetti catastrofici, perché la lista dei “beneficiari” si allungherebbe a dismisura, per tutti coloro – lavoratori e datori di lavoro – che troveranno “conveniente” farsi licenziare e licenziare?
Questo Paese, Egregi Parlamentari, assurti ai banchi del Parlamento spesso senza esperienze lavorative, ha bisogno di risorse reali e non di fittizi “spostamenti” delle risorse esistenti per creare nuova ricchezza e non assistenzialismo generalizzato.
Se poi Voi inseguite il “voto facile”….fate pure...