TASSE, PIU’ TASSE, MOLTE TASSE...
A fine estate dell’anno appena trascorso, era stato pomposamente annunciato che nel 2015 Tasi e Imu sarebbero state riassorbite in unica voce…ma nessun provvedimento è stato adottato e tutto rimandato al prossimo anno.
Il maligno direbbe: l’impatto psicologico di un grosso numero è maggiore della somma di due più piccole cifre.
Tanti anni fa, ai tempi di Vanoni e Visentini, per venire incontro al cittadino e semplificare la sua vita di contribuente erano stati riuniti i vari balzelli in una unica imposta con la famosa denuncia Vanoni.
Ma poi i bisogni sempre più crescenti della spesa pubblica hanno portato non ad aumentare l’unica imposta, cosa che avrebbe sollevato mille proteste, ma a moltiplicare il numero delle voci di prelievo con una minore ripercussione psicologica.
Ora il numero delle gabelle coi più assurdi calcoli degli importi sta facendo impazzire non solo il povero cittadino, ma anche i commercialisti. Gli addetti ai lavori poi, nel caos creatosi, hanno pensato di addossare i calcoli (e relative ulteriori spese correlate) ai singoli contribuenti e anche dove previsto dalla legge hanno svincolato da questa fatica, facendo impazzire il cittadino che invano invoca una reale semplificazione fiscale: dovere del cittadino è quello di pagare le tasse, ma un suo sacro santo diritto è anche quello di non impazzite per adempiere al suo dovere di contribuente.
Col 730 precompilato ci sarà una semplificazione fiscale?
Perché non riunire i vari balzelli e, calcolati dagli uffici, dare a domicilio gli importi ai contribuenti cogli avvisi bonari, fatto salvo il diritto di contraddittorio per eventuali contestazioni?
Speranza o utopia? In molti Paesi con maggior rispetto del cittadino-contribuente già avviene con un fisco, forse anche meno esoso, ma con norme corte e chiare.
a cura di Marco Perelli Ercolini