TAGLI DELLE PENSIONI: BOCCIATI DALLA CORTE DEI CONTI
a cura di Michele Poerio - Presidente Forum dei Pensionati, Presidente Nazionale Federspev, Segretario Generale Confedir
Finalmente una buona notizia!
La Corte dei Conti di Trieste con l’ordinanza 17 ottobre 2019, condividendo i nostri rilievi, ha trasmesso alla Consulta, sollevando la questione di illegittimità, gli atti relativi ai commi 260-269 dell’art.1 della legge di bilancio 145/2018 in quanto non rispettano fondamentali principi costituzionali in tema di previdenza e precisamente: ragionevolezza, adeguatezza, affidamento.
In particolare relativamente al taglio delle pensioni over 100.000 € lordi anno (art.1 commi 261-268 legge 145/2018) in quanto in contrasto con gli art.3 e 53 della Costituzione perché tale prelievo “grava su alcune categorie di pensionati e non su tutti i cittadini” risultando “ingiustamente discriminatorio e non rispettoso di canoni fondamentali di uguaglianza a parità di reddito e di universalità dell’imposizione”.
Inoltre il prelievo non è giustificato da “alcuna condizione di eccezionalità e/o di specifica crisi del settore previdenziale cui si debba far fronte con il tributo de quo”.
Per quanto riguarda il blocco più o meno parziale della rivalutazione delle pensioni (art.1c.260 legge 145/2018) per il giudice contabile ci troviamo di fronte ad “una sequenza ininterrotta di provvedimenti …. che hanno sistematicamente compresso (e talora del tutto escluso) la perequazione” e, prosegue il magistrato, presenta “due significativi profili di criticità: non risulta sorretto da specifiche esigenze di contenimento della spesa pubblica… ed insiste su un arco temporale difficilmente riconducibile sull’alveo della nozione di transitorietà”. Quindi conclude “si dubita della legittimità costituzionale della norma all’esame, per violazione degli art. 3,36 e 38 della Costituzione”.
La Federspev, la Confedir ed il Forum dei pensionati hanno da tempo presentato migliaia di ricorsi in tutta Italia contro tali tagli: uno contro il taglio delle pensioni più elevate (over 100.000 € lordi anno) ed un altro contro il blocco della perequazione.
Dopo la decisione della Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per il Friuli Venezia Giulia, restiamo in attesa delle decisioni delle altre sezioni regionali e dei tribunali ordinari per i dipendenti privati.
Sentenze omogenee di vari tribunali amministrativi ed ordinari testimonieranno sicuramente di fronte alla Consulta la fondatezza delle tesi da noi sostenute.
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pubblicato il 25/10/2019